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Scalare una montagna

Tutti sappiamo come si scala una montagna. Ci si infila un paio di scarponcini, ci si mette in spalla uno zaino con dentro il minimo indispensabile e si inizia a camminare. All’inizio del percorso si è pieni di energie e di motivazione: sappiamo bene qual è il motivo che ci spinge a partire e la strada che vogliamo imboccare. A metà percorso però arriva il momento di fare una sosta. La sosta ci permette di riprendere fiato, ci lascia il tempo di riguardarci indietro e di misurare la strada percorsa fino a quel punto. Ci aiuta a riconfermare la motivazione e la direzione. Ci restituisce il senso di quella fatica buona che è camminare.

È un po’ quello che abbiamo fatto noi pochi giorni fa, in occasione della Presentazione del Rapporto Attività 2016-2017 dell’Associazione. L’evento si è svolto giovedì 5 ottobre in Sala Granata, a Lodi, ed ha offerto a tutti noi un’importante occasione per riflettere su ciò che è stato fatto fino ad oggi, sulla strada percorsa e sui risultati raggiunti.

Ci siamo resi conto di quanto del nostro lavoro è possibile solo grazie all’impegno costante dei nostri volontari e all’aiuto e alle donazioni private, non solo monetarie. Per questo, nel resoconto delle attività abbiamo voluto tener conto anche delle donazioni di beni materiali, come vestiti, generi alimentari, prodotti per l’igiene, e delle ore di volontariato, assegnandogli una valorizzazione economica, perché senza questo contributo non avremmo potuto accogliere ben un terzo delle persone. Ma non abbiamo parlato solo di numeri: all’evento hanno preso parte diversi amici e colleghi, con cui abbiamo provato a raccontare cosa voglia dire scegliere di vivere con la porta aperta ogni giorno, 24 ore su 24.

Ora abbiamo già ripreso a camminare, innamorati della strada che abbiamo scelto di seguire e felici di condividere il cammino con tante altre persone: perché il segreto è questo, non serve nessun superpotere per vivere con la porta aperta.

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